Libro Cuore e Anima di Stelle Sole Luna

Avevo 19 anni e soffrivo di forti emocranie;dp una serie di esami clinici mi è stato diagnisticato un brutto male in testa.
Piccola e forte,pronta a combattere ma cn tnt paura dentro me.
Momenti difficili qnd vedi tt intorno ke soffrono,xkè ti vogliono bene e nn vogliono perderti..e si fanno forza,trasmettono amore e gioia,mentre tu mostri sorrisi e tnt voglia di vivere.
Ve la faccio breve,xkè sarebbe troppo lunga.
Dopo un mese di attesa per il ricovero,dopo una cura di fenobarbitale per evitare il riskio di crisi epilettike,l'ospedale mi contatta x il ricovero.
Era il mio momento.
Un'operazione complessa ,da studiare.Ero "pronta".
Le ultime tac,risonanze,angiorisonanze,analisi.
Io mi sentivo bene.
La sera mi preparano x l'intervento: potevo scegliere se tagliare i capelli solo in determinate zone x evitare la rasatura totale o,x evitare infezioni,tagliarli a mò di soldato Jane.
Ovviamente scelsi la seconda.Sospirone e via.
Sentivo l'infermiere ke simpaticamente faceva il suo lavoro.Zzzzzzz la makinetta incurante dei miei sentimenti si faceva spazio e cinque minuti dopo...ecco il mio nuovo look!Ci stavo bn!
Tanti amici vicino,a darmi coraggio...tutti a salutarmi prima dell'intervento,portarmi regalini...la mia famiglia,il mio fidanzato..tt li!Vicino a me,stretti al mio cuore!
Una notte insonne ,fatta di pensieri e paure.Immaginavo la mia operazione cm me l'avevano spiegata:"signorina,dovremo togliere alcune ossa,sistemare il tutto e...ricomporla.Sarà gonfia,livida,all'inizio sifigurata,piano piano tt tornerà normale.Faremo radioterapia dp l'intervento.Lavoreremo in una zona delicata"
Porca paletta ke fifa!!
La mattina del grande giorno,esco dal reparto e li nel corridoio le mie migliori amike,i miei cari: tutti li x me.Arrivano i medici"Signorina,può entrare un attimo?"Dentro d me dico...mi dovranno spiegare altre cose x l'operazione"
"Signorina,abbiamo studiato attentamente il suo caso e dopo tanti consulti...x noi nn è un tumore.Avrebbe avuto sintomi diversi,lei sta bene.Ha una malattia rara a lento accrescimento,ke monitoreremo cn controlli frequenti.Ci dispiace del taglio di capelli,..ma ...lei...non...deve...più operarsi!!
Non mi operano??Cioè ..ho capito bene??
Un miracolo!Li ringrazio col sorriso più bello ed esco fuori urlando...NON MI OPERO PIUUUUU'!!
Qnt gioia davanti i miei occhi!!Lacrime di felicità,abbracci,tutto totalmente inspiegabile!Saltellavo,piangevo,ridevo e
mi sono sentita una miracolata!
La notizia più bella del mondo!!La notizia del proseguimento della mia vita.
Qst per me,ke oggi ho 25 anni è stata la notizia più del mondo.
Di seguito poi c'è il risveglio dal coma della mia adorata nonnina,ke tt oggi mi coccolo e stramo!(e dico è seguita xkè è akaduto dp la mia"malattia"e se nn fossi stata "salvata"nn avrei potuto vivere quella gioia e tt le altre ke si sn susseguite)
In futuro credo ke la nascita di un figlio faccia retrocedere tt qst emozioni belle ,ma x il momento ,nonostante le continue visite fin'ora sempre positive,qst è x me quella + bella ke rakonto poco,ma ke voglio condivere cn voi..xkè ha un buon lieto fine!
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(((Andromeda994)))
L'emozione della Vita in diretta

A chiazze nei boschi si osserva il verde dei faggi che , primi, annunciano davvero la nuova stagione.

Non li vedrai più. Te ne sei andata in silenzio appena prima di Natale. Il tuo piccolo corpo , ricomposto dentro l'obitorio, sembrava finalmente aver trovato pace dopo 2 anni di interventi, ricoveri, scelte per me ogni volta difficili.
Difficili perchè avevi affidato alle mie capacità quel poco che rimaneva della tua vita e quel tanto affetto che sempre hai donato come madre.

I nostri ultimi venti giorni, pur aggredita da otto metastasi, sono stati invece un impensato dono di natura.
Non hai sofferto.
Ma sempre il tuo sorriso, anche stanco,mi salutava , salutava le tue nipotine, mie figlie, i tuoi nipoti , tua nuora, tua sorella,tutto il mondo che hai amato e che ti amava.
Ci accoglievi così ogni giorno.
Nonostante non ti alimentassi quasi più.
Nonostante mi dicessi "Sai sto bene a letto. Mi riposo.E poi fuori c'è la neve.Ritornerò a casa con il bel tempo" .
Nonostante le carezze che ,raramente ,nella tua lunga vita mi ha regalato,si moltiplicassero ogni giorno che si avvicinava quella fine che tu percepivi .
E che non volevi, per tua antica abitudine, condividere .
Per non far star male nessuno.

E così , i nostri dialoghi in quell'ora e mezza in cui tutti i giorni venivo a trovarti, spaziavano , nonostante la tua stanchezza ingravescente, dalle mie figlie, tue nipoti, al mio lavoro, alla casa quasi ultimata, a tuo fratello che era appena mancato.
Alla preoccupazione che tua sorella non piangesse troppo nel vederti sempre a letto.
Non pensavi a te. "Ho avuto molto dalla vita.Ora vado a raggiungere papà.Sono stata fortunata con papà, con te, con tua moglie, con le mie nipotine. Ho lavorato tanto ma ho ricevuto tanto. Posso anche morire perchè sono stata fortunata come poche altre persone"
La tua frase ricorrente che cercavo inutilmente di fuorviare.
Esiste nella malattia un gioco del non detto fra chi assiste e chi è malato: il primo pensa o si illude che l'altro non sappia, e il secondo gioca ad accontentarlo. Ben sapendo che la partita è chiusa irrimediabilemente.
L'ultimo pomeriggio ti sei sforzata di bere un poco di the con due biscottini da me intinti mentre ti aiutavo ad essere un poco più sollevata per non rovesciarti addosso quel poco di vita che mi ostinavo a darti.
E mentre ti imboccavo come un uccellino, osservavo fuori dalla grande porta finestra, il bianco della neve che attutiva ogni rumore, ovattava ogni percezione, attenuava ogni dolore.
L'ultimo bacio e l'ultima carezza.L'ultimo tuo ciao.
Il giorno dopo sarei stato chiamato dalle infermiere e dal collega perchè all'improvviso avevi deciso di andartene con poche ore di coma.
Il buio e il freddo inverno ti hanno portato fuori da questo mondo triste e probabilmente, mi ostino a pensarlo,io ateo, saraì con tuo marito, mio padre, che ti aspetta da molto tempo.
Io ho ripreso il lavoro dopo due giorni. Le bimbe hanno trovato pace soltanto dopo un mese.
La casa è finita.
Tua sorella ti pensa sempre.
Madre... i faggi hanno messo le foglie..è primavera..
Scendi un attimo dalla stella più luminosa.
Parleremo nei boschi dell'eterno ciclo della natura.
Ritornerai madre che insegna al figlioletto i segreti di una fascina di sterpi e di qualche pianta medicinale, tu nata e vissuta in un paesino dell'appennino sempre a contatto con la Natura e i suoi ineluttabili e naturali percorsi di vita e di morte.
Vieni..c'è ancora bisogno di gente come te..che accetta e sorride.
Che ricorda e che ama.
Ti aspettiamo tutti.
Vieni..i faggi hanno messo le foglie.....
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k]](((Alan Ford)))
Nel cuore rimane l'immenso amore per la mamma [/b]

Ci sono giorni dove la pioggia segna la tua strada, senza lasciare tracce del passaggio, ti guardi indietro e non vedi passi, solo quell'acqua che segna il lastricato.
Ci sono giorni bui a mezzoggiorno, spessi come la noia antica, calati sull'anima e sul cuore, come armatura, per non passare amore.
Ci sono giorni uguali, a fotocopia, vissuti tante volte in una vita, eppur li vivi illuso nell'attesa, di quel che sai che mai potrà venire.
Ci sono giorni che tocchi primavera, la senti sulla pelle ad ogni passo, leggero attraversi la giornata, sperando im una sera fortunata.
Ci sono giorni dell'amore eterno, giurato in ogni angolo di mondo, baciato mille volte in una vita, oppure, perso, all'ombra di un tramonto.
Ci sono giorni in cerca dell'amore, di quello che ti resta tutta la vita, fatto di giorni insieme e sguardi al volto, di baci dati e di semplici conforti.
Ci sono giorni dove il mondo è contro, lotti per far capire che tu esisti, ogni energia è spesa nell'intento, di vivere in ragion del sentimento.
Ci sono giorni dove si scrive tanto, per far capire che dietro al tuo sorriso, c'è sempre un uomo, che mai và deriso.
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(((Clochard)))
Ci sono giorni che leggi il vero Gege'

In questo momento penso che la vita non la si può perdere di sabato notte, lanciarla via come carta straccia, dall'alto di un cavalcavia. Dammi un solo motivo, uno solo, per vivere quel che hai fatto, uno solo, che giustifichi quel tuo corpo in fondo al burrone, fra lamiere contorte, ed i fari dell'auto puntati verso il cielo, forse, a farti strada, verso la nuova meta. Non capisco, ho una rabbia muta in corpo, lascio scivolare sul viso gocce di pianto, vergogna semmai è non piangere difrote a tale sfregio, però, non c'è sollievo in questo mio dolore, solo due occhi rossi, ed il viso segnato ancora. Ieri mattina, uscendo dal cancello mi gridavi: "Dottò, domani è tutta vita, vado a ballare, ho la tipa giusta, credo che da domani è un altra vita!"
Vorrei dare conforto ai genitori, ma dove trovare le parole, come dare un senso a quel dolore, che vedi in volto, bianco, senza colore. No, non lo capisco, e resto muto.
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(((Clochard))))
Il dolore ..la rabbia...lo sfregio ....senza parole ..impotente difronte ad un addio alla vita

Gli anziani....Qualche anno fa frequentavo come volontario una casa famiglia, dove era "ricoverata" una persona, aveva 82 anni ed era disabile, lo era solo perche' non poteva camminare, ma si vergognava ad essere lavato, e voleva farlo sempre da solo. Poi dopo averlo aiutato a vestirsi, con la carrozzella me lo portavo a spasso e al bar a prendere il caffe' prima e la coca cola poi di cui era golosissimo (Per lui era la Coccaccola!. Ci fermavamo in un giardinetto all'ombra di grandi pini dove mentre mi raccontava la sua vita si fumava le mie sigarette, assaporandole una per una, nella casa gliene passavano solo 3 al giorno. Mi ero affezionato a lui e lui a me, tutti i giorni mi aspettava, guardava l'orologio e cominciava a sorridere ed essere impaziente quando si avvicinava il momento del mio arrivo. Poi un giorno si ammalo' e mi fu impedito di vederlo, chissa', forse lui soffriva non solo per il suo male, ma anche perche' non potevo stargli vicino, e a me mancavano le nostre passeggiate, il nostro caffe' e la Coccacola...Un pomeriggio se ne ando', da solo, senza nessuno vicino a lui, e senza il suo unico amico. Ho smesso da allora di fare volontariato, non voglio affezionarmi piu' a nessuno, ma lui, ancora oggi e' nei miei pensieri.
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Lio_
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(((Senza nik)))
L'unico amico che alleviava le giornate del "nonno""

clochard grazie per nn aver scritto della mia protesi all'anca bell'argomento questo qui della terza età.......parlare dei propri vecchietti..I nonni non li ho conosciuti purtroppo,sola una, la nonna paterna,che è morta quando avevo 15 anni.Non la ricordo dolce.....anzi...mai un sorriso,era un pò burbera,o forse ero io troppo superficiale per vedere oltre,di certo non era affettuosa.Mio padre purtroppo l'ho perso che avevo 19 anni e lui 43.Poi ci fù mia suocera che abitava con noi,un rapporto conflittuale il nostro,ma gli volevo un gran bene.Oggi c'è mia mamma,che ha 72 anni,ha bisogno di me,me la sono ritrovata in casa mio malgrado,per sue vicissitudi,sue scelte sbagliate che hanno condizionato tutta la mia vita.Lei per me non c'è mai stata,sono cresciuta da sola,con mille problemi e dentro di me ancora non gli perdono la sua indifferenza nei miei confronti,ho rabbia,non posso tollerare essendo mamma anche io,che un genitore possa fregarsene di un figlio,far finta di nulla se lo vede triste,anzi caricarlo ancora di più pure delle sue problematiche.Per questo motivo non tollero neppure il mio ex marito,che pur essendo figlio adottivo,quindi si presume che doveva essere un padre migliore degli altri,sia invece un egoista che se ne frega dei figli.Io non le tollero queste cose è più forte di me Oggi mi ritrovo con mia mamma qui in casa mia,per una situazione provvisoria,ma a volte mi riscopro a chiedermi se davvero la lascerò andare a casa sua quando sarà il momento,la osservo e vedo una donna anziana,con ancora una grande voglia di combattere,molto vanitosa nonostante l'età,la osservo e a volte mi fà tenerezza,la voglio giustificare per il suo comportamento passato,mi dico è stata l'ignoranza che gli affatto commettere molti errori nei miei confronti,l'amore (malato) che ha per mio fratello l'ha portata a fare delle cose......magari se glielo spiego capirà,e può rimediare oggi....con una frase nei miei confronti.......ammettere gli errori che ha commesso....mi dico magari mi farà una carezza,un abbraccio,uno sguardo da cui capirò che comunque pure se ha sbagliato con me,mi vuole bene,invece nulla.......sempre aspra,non lo comprende proprio.Non sò perchè dalla terza età ho divagato e ho scritto questo....o forse lo sò il perchè.....e una ferita che hai dentro l'anima che nn rimargina mai,anche se ho l'amore dei miei figli,ma da un genitore tu lo vuoi l'amore non ce niente da fare,nessun affetto al mondo può sostituire l'amore che ti dà una mamma.

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(((Cuora)))
Una ferita che non rimargina ...l'amore mancato dalla mamma :(K):

Vorrei riaverti al mio fianco
per guardarti per ammirarti per sorriderti ancora...
Rivedere i tuoi occhi il tuo viso per poterli baciare,
accarezzare...rissentire la tua voce echeggiare nell'aria...
ed io ti guarderei e ti ascolterei come sempre ...
a volte contenta attenta a momenti malinconica e dispersiva...
Ora siamo lontane tu fai parte di un altro mondo
ma ricordo che la tua gioia era nel vedermi
serena, radiosa, fiduciosa...
Il mio pensiero è un richiamo continuo verso te con
tutto l'amore che è dentro di me...
Ricordo le nostre liti, i nostri dialoghi,
le nostre confidenze, i piccoli segreti,
tutto custodito nel profondo del cuore..
Mi hai aiutato a crescere
ad essere forte, responsabile, indipendente e ora,
sono pronta, capace di cogliere con equilibrio il bello ovunque....
Anche se, senza di te tutto è diverso, non è più la stessa cosa...
Sette lunghi anni sono passati, mi manchi da morire sempre di più,
ma sono fiera di te...
Ti amo mamma...
Ti amo immensamente, intensamente,
di un amore grande profondo...
di un amore senza fine...
Ciao mamma!!!

Michelle
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(((Michelle)))
Un amore senza fine..la Mamma

Ricordo le tue mani ke cucinavano,lavavano e gesticolavano quando parlavi;
ricordo le tue mani unite quando alzavi gli okki al cielo x questa figlia troppo ribelle.
Ricordo la tua voce ke cantava a bassa voce e io ke ti spiavo.
Ricordo il tuo profumo. Tu mamma troppo fragile,troppo fragile, troppo arrabbiata con il mondo e
Con Dio.
Io,ke ho vissuto una vita a kiedermi se veramente mi amavi perché fù mio padre ke mi volle.
Io,ke ancora oggi ricerco testimonianze del mio passato.
Un giorno di nascosto cercai colui ke mi prese da una culla e mi mise tra le braccia tue
Gli kiesi cosa avevi fatto tu ,lui mi rispose” Ti avvolse in uno scialle e ti strinse a se,sul suo seno…”
Ricordo la tua lacrima quando te ne andasti….stop
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(((Morbidella)))
Immergersi nei ricordi ..per ritrovare l'amore ...di una mamma "fragile" :

Maggio sta avanzando,ormai superata la prima metà di questo mese bellissimo per la gioia che porta con le sue prime sere chiare, i primi tepori quasi estivi, i suoi colori. Maggio è il mese in cui ricordo Rosa, scrivo di lei, una ragazza che non invecchierà mai. Lei era mia amica; prima però ho provato invidia e gelosia; due sentimenti odiosi ma inevitabili nostro malgrado, a volte...avevo conosciuto Rosa tramite un collega di Piero e mi aveva colpita la sua bellezza, la sua esuberanza, la solarità che emanava da tutta se stessa: la sua non era una storia felice,tutt'altro; eppure lei riusciva ad essere sempre piena di voglia di vivere, di godere per ogni piccola cosa. Una famiglia all'antica, un padre padrone, un fratello con problemi seri; una relazione sbagliata quando ancora era troppo giovane per capire.Eppure lui era innamorato,avrebbe fatto qualsiasi cosa per lei: qualsiasi cosa tranne lasciare la moglie. Ma lei era ugualmente felice di fuggire appena poteva dalla sua situazione in casa, che le rendeva impossibile la vita. Tutte queste cose io le ho sapute dopo. Quando ho letto nei suoi occhi la tristezza di un animale ferito, allo sbando, una persona che cercava disperatamente qualcuno che potesse darle una vita normale, senza ipocrisie, alla luce del sole, al riparo dai pettegolezzi crudeli di certe persone che lavoravano con lei e le sorridevano, poi la scansavano senza pietà.Donne impaurite dalla sua bellezza,dalla femminilità che emanava, dalla "rubamariti"che ormai veniva etichettata come una ragazza facile. Il collega di Piero, nostro amico, se ne era innamorato, come del resto accadeva quando la conocevi meglio, al di là delle apparenze. Piano piano mi sono avvicinata a lei, attratta dal suo bisogno di avere un'amica, di parlare spiegare i suoi problemi, le sue paure. Rosa pareva una gitana; capelli scuri lunghi, occhi nocciola che "ridevano" prima delle labbra, mediterranea e particolare, con quei cerchi d'oro alle orecchie, il modo di muoversi, di esprimersi. Tu la guardavi e subito dovevi decidere. O restavi vicino a lei e imparavi ad amarla o te ne allontanavi per sempre.Io sono rimasta vicino...quando ha lasciato l'uomo che la teneva legata per fidanzarsi con
Nino (il nostro amico)tutta Rapallo è andata in fibrillazione,almeno l'ambiente che ruotava attorno alla grande azienda di subacquea dove Piero,Nino e lei lavoravano.Una piccola città è come un paese,in fondo. Chiacchiere, parole, l'amante impazzito, vedrai che non durerà,quella è fatta male, troppo bella e sicura di sè, quel povero ragazzo avrà da sopportare...parole. Dette con la rabbia di chi sa che non avrà mai altro se non una vita mediocre. Siamo partiti noi quattro, in maggio. Un viaggio felice, per conoscerci; noi appena sposati loro ancora ansiosi di stare isieme per parlare, per amarsi.Giorni felici in cui lei mi ha raccontato tutta la sua infelice vita, i pochi momenti sereni, la gioia di aver conosciuto Nino...e io ormai sua amica per sempre, lei amica mia per sempre...belle parole vero? In agosto siamo andati insieme in ferie a Maratea,un piccolo paradiso, dove l'amore, le nuotate,le gite in gommone, le notti abbracciati, rendevano tutto magico.Sempre più felice e luminosa lei,sempre più felice e fiduciosa del futuro io...siamo rientrati in settembre e poi la nostra vita è continuata con telefonate ogni giorno, progetti, serate a cena insieme, giovani e felici. Un giorno ci siamo accorte di essere tutte e due incinta.Il loro matrimonio, la felicità dentro e la voglia di vivere ogni giorno progettando assieme. Volevamo tutte e due una femmina. La gravidanza era perfetta, i nostri pancioni crescevano, ceravamo i nomi per loro, Sara la nostra, Lara la loro. Anche in quello volevamo qualcosa che ci accomunasse...e le femmine sono nate. Gioia senza limiti, i due Battesimi, uno a casa dell'altro a ridere e progettare il futuro. Già...sei mesi dopo Rosa mi chiama e sento la sua voce diversa. Sai ho sempre febbre la sera, sono stanca, devo andare in ospedale per fare delle analisi...bum. Un colpo al cuore, ma dai, sarà il parto, vedrai che non è nulla...invece l'hnno portata a Genova, dove la diagnosi è stata tremeda. Un male praticamente incurabile, a poco più di vent'anni...l'intervento la notte passata vicino a lei, a massaggiarle i piedi, lei così forte, così indifesa. Dopo facevamo a gara per farla riprendere, dei vestitini nuovi per Lara, lei che ricominciava a progettare, piano piano...e la chemio. Partiva da casa sua, sola. Non voleva nessuno, neppure me o la madre,nessuno. In ospedale la tenevano sulla barella fino a che non si sentiva in grado di guidare, Nino impazziva non capiva perchè neppure lui potesse starle vicino...ma lei era fatta così.Il dolore doveva viverlo con sè stessa e basta. Poi mi telefonava;anche questa è andata, mi cadono i capelli ma dicono che poi ricrescono.Metteva sempre i suoi orecchini a cerchio e un gran foulard in testa a coprire quella che lei chiamava "la pelata".Una forza neppure sospettata la animava, per la sua bimba, per suo marito,per noi, che ormai eravamo fratelli loro . Un anno dopo, aveva vinto la sua battaglia: stava bene, era guarita. I progetti ricominciano, i suoi bellisimi capelli ricrescono e tornano lunghi,le bambine crescono insieme, legate da un affetto sempre più bello e sincero. Sara e Lara; una bionda l'altra rossa come il nonno...volevamo un giorno magari non troppo lontano, trovarci una casa che ci permettesse di stare vicini, magari di mandare le bambine a scuola insieme...e la vita riprendeva, felice, tranquilla.La separazione mia e di Piero li aveva addolorati in un modo tremendo, non capivano come avesse potuto accadere; sempre con tutti e due,senza giudicare nessuno, sempre le telefonate la sera, dai tornerete insieme, riprenderà come prima. Sì Rosa,avevi ragione. Saremmo tornati insieme,ma la vita non sarebbe mai stata "come prima".Quando le nostre figlie hanno compiuto quindici anni Piero mi ha telefonato:"Rosa sta di nuovo male, questa volta non ce la farà" La disperazione, il pianto di Nino, il dolore di sapere che nonostante il coraggio lei non avrebbe potuto più combattere...lascio da una parte il seguito, perchè sarebbe troppo terribile e forse non adatto a questo tipo di "posto" in cui molte persone sensibili potrebbero star male...dirò soltanto che Nino ora è solo, non vuole nessuna; Lara è una giovane donna e vede regolrmente mia figlia, escono insieme, si raccontano tutto, come facevamo Rosa e io, le loro mamme. Rosa era stata una ragazzina infelice,poi la vita le ha donato quello he tanto desiderava.Una vita normale, un uomo da amare,una bambina da crescere...almeno fino a che un destino crudele l'ha fatta volare via, dove spero mi possa vedere mentre scrivo.Eri bella Rosa, e delicata, forte e sincera.Ti voglio bene, te ne vorrò sempre, racconto di te ogni anno a maggio, vedi, perchè sento che devo,che voglio farlo. Sei vicina a me, a noi e sorridi. La tua bambina è cresciuta, ora è felice, non ti dimenticherà mai...progetteremo ancora insieme, per loro due, come quandosono nate, ricordi? Ciao Rosa, grande amica mia.
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(((Moonlight21)))
L'amica che restera' sempre nel cuore .....ciao Rosa

Da Sola
Nella vita ci sono momenti in cui ti senti sola e pensi che nessuno ti capisca.Rivolti il tuo cuore in tanti modi in cerca di un perchè,aspettando che tutto passi e che il dolore svanisca...ci sono momenti in cui ti senti sola,forse perchè si vuole sentirsi soli :vuoi sentirti inutile,prigioniera del tuo cuore,vuoi sentirti come un petalo,strappato al suo fiore ...e cerchi in tutti i modi di nasconderti ,ma da chi???Da lui!!!Da lui che ti provoca,da lui che ti eccita, da lui che ....nemmeno tu sai chi è.Ci sono momenti in cui ti convinci che nessuno ti capisca ... neppure tu!!!
Adesso lasciatemi sola non voglio parlare con nessuno ;perchè so che nessuno mi può consolare, nè mi fa bene alcuno.
Lasciatemi con i miei pensieri, belli o brutti che siano,lasciate che una lacrima scenda sul mio triste viso,mescolandosi ai miei desiseri....desideri,che sò saranno irrealizzabili, terribili,romanticamente indimenticabili, ma per me importantissimi.
Ora rivoglio la mia vita,il mio cuore,i miei pensieri,le mie gioie passate e i tanti dolori.Adesso più che mai,rivoglio la mia spensieratezza, le mie emozioni e i miei litigi con te .Rivoglio indietro la speranza che ogni giorno sbocciava in me,con la luce del sole al mattino,rivoglio indietro i miei pianti pieni di sentimento, e soprattutto la cosa più cara che avevo; la voglia di sorridere...Un giorno forse, lo desidero con tutta me stessa,saprò rassegnarmi al mio dolore immenso,saprò nascondere le lacrime versate per te ,saprò fingere di essere felice...dirò alla gente che era destino, ma saprò convincere il mio cuore che non ti avrò mai???
Seduta sulla riva, guardo il mare così immenso ,come il mio dolore.Guardo l'onda,bianca e spumeggiante, che corre verso la scogliera :muore e poi rinasce ,guardo l'orizzonte e vedo che il sole va incontro al mare,ma tu non ci sei,le nuvole sfumano di un colore rosa che pian piano diventa color arancio....
La sera stà scendendo, guardo la luna ,si veste di un bianco lucente e candido,accompagna la mia solitudine ,chiedo al cielo se può darmi una notte piena di stelle ,per poter riscaldare il mio cuore e riempirlo di vero amore.
Domani,dolcissimo amore mio,tutto cambierà,cercherò di dimenticare i tuoi occhi verdi come smeraldi,i tuoi capelli neri come il buio ,che adesso è in me....domani forse ,non ti correrò accanto,ma sappi che per l'intera vita seguirò i tuoi passi.
Un giorno,tesoro mio,si spegnerà la luce nella mia vita e tutto ricomincerà dal principio.....
Così non penserò più ai problemi che ho avuto:come l'averti tanto amato e non saperne il perchè....la tua dolcezza mi ha trafitto il cuore....
Adesso sò che l'amore e il dolore viaggeranno sempre insieme.... l'amore che avrei saputo darti e il forte dolore che provo per non avertelo dato.........
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(((( RoSaDiRuGiAdA))))
Storia ..che si conserva nel cuore ..l'amore che avrei saputo darti

Giorni come questo,dove i pensieri arrivano a quel cassetto chiuso con forza
Con prepotente fantasia auspico ad un domani migliore,il domani dell'amicizia
forse è ancora troppo lontano per viverlo
ma io lo aspetto finchè avrò la forza nel cuore
finchè penserò sia giusto
finchè le lacrime non se ne andranno
Ma so che non mi stancherò,perchè sono fatta così
perchè i sentimenti non si stancano
insomma..al cuor non si comanda!_______________
(((Andromeda)))
Pensando con la forza del cuore ad un domani migliore di oggi

Giorni di dolce malinconia, affetti elaborati dalla mente, memorie che rincorrono pensieri, liberi, come uccelli in voliera, si suda a pensare, e poi, non è ancora estate.
Giorni letti sui rotocalchi, fra false veline annuciate, mentre, veline vere negate, riportano alla mente echi di odio, guerre, disperazione, ma c'è il sole, e poi, non è ancora estate.
Giorni lasciati in autostrada, negli areoporti, consumati fra gente che non ti vede, ma, quel che è peggio, non ti sente, ma è caldo, tanto caldo, e poi, non è ancora estate.
Giorni di vento negli occhi, salsedine in viso, nel silenzio assordante del mare, ogni onda un ricordo di vita, ogni spruzzo, un ritorno al passato, pensare che non è ancora estate.
Giorni d'attesa, messaggi mancati, dove tutti ti cercano, tranne chi vorresti sentire, che scorrono lenti come i dubbi che hai, oscurano l'anima, come in questo giorno accaldato, pensare che non è ancora estate.
Giorni del chiedersi chi siamo e chi amiamo, di poche certezze, che spendi d'avaro al mercato della vita, sapendo che a riaverle, servirebbe un altra vita, ma fuori è ancora caldo, e poi, non è ancora estate.
Giorni di post lasciati nel forum, attese riposte nello scrivere a getto, sapere che leggi la frase ad effetto, ma mai tu vedrai il dolor nel mio petto, questi occhi arrossati, di un pianto che nasce da un anima in lotta, no, non è niente, domani troverò la risposta, del resto c'è un gran caldo, e poi, non è ancora estate.
Giorni di un sole accecante, riscalda, risplende ed invita a far niente, trascorsi su sabbia infuocata, di piedi scottati in cerca di mare, di pelle abbronzata, di corpi in vetrina, pensare che non è ancora estate, in quest'anima mia.
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(((Clochard)))
La stagione che potrebbe scaldare l'anima di un uomo

...che strano che sono qui a scrivere a quest'ora......mio figlio è andato via da un'ora.....primo giorno di esame....gli ho inviato un sms poco fa,gli ho scritto:Io sono li con te!Ricordati che le paure sono solo dei pensieri....come tali possono essere eliminati.In ognuno di noi c'è una fonte di saggezza.....attingi sempre da li,è inesauribile.Ti voglio bene,mamma.E un ragazzo che merita,che ha fatto tanti sacrifici per lo studio e io insieme a lui,perchè l'ho cresciuto da sola,gli ho sempre inculcato fiducia in se stesso,capacità di elaborare.....cacciare dalla sua mente...... trarre del positivo,da tutte le brutture subite,spero di aver fatto un buon lavoro,almeno credo,chi può sapere cosa è giusto trasmettere ai figli,di certo gli ho trasmesso sicurezza,e capacità di rialzarsi ogni volta che cade,gli ho insegnato che essere fragili in alcuni momenti della vita,è solo costruttivo affinchè dalle sue paure possa trarre sempre del positivo per migliorarsi.Non mi importa del voto che prenderà per la maturità,gli auguro per lui per una sua soddisfazione personale di prendere un voto adeguato all'impegno con cui ha studiato,per una sua soddisfazione personale,per quanto riguarda me invece,la mia soddisfazione è che ho cresciuto un ragazzo "sano",maturo e forte,a me questo basta.MI è costato certo....mi sono abolita come donna(troppo lungo da spiegare il perchè)per essere una mamma a 360 gradi,come è giusto che sia per chi mette al mondo dei figli,ma purtroppo non è sempre cosi,ci sono mamma che riversano su i figli le proprie insicurezze,le proprie frustrazioni,le proprie fragilità,oppure troppo impegnate alla contemplazione del proprio"IO" del proprio egoismo....del loro essere dei bambini che non vogliono crescere,perchè è troppo comodo crogiolarsi nelle proprie disavventure,commiserarsi e farsi commiserare.Io dico sempre che la depressione è un lusso che pochi si possono permettere.....non sò se sia giusto ciò che affermo,però a me questo pensiero è servito sempre a spronarmi,e ha fatto si che ogni volta che sono caduta,mi sono sempre rialzata ogni volta più forte....certo non è facile......ma si viene ripagati,almeno io sono stata ripagata,i miei figli sono sereni,mi stimano e rispettano.Lo sò che posso sembrare presuntuosa,forse pure un tantino saccente,ma è ciò che sono,e un pensiero mio.Spero anzi di non urtare la sensibilità,di chi magari sta vivendo in questo momento un periodo di fragilità interiore,che penserà in cuor suo......scrive cosi questa qui perchè magari non ha vissuto ciò che stò vivendo io in questo momento.....invece no.....io ho un vissuto fatto di sofferenze....di ingiustizie.....di repressioni e violenze,quindi so cosa scrivo perchè l'ho vissuto in prima persona e se l'ho superato io tutti possiamo farlo,perchè in ognuno di noi c'è una forza sovraumana,una luce che auguro a tutti che non si spenga mai
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(((Cuora)))
La Forza di una Mamma

Esattamente 28 anni fa, quando ero ancora una...piccola ragazza di neppure 19 anni, in una sera come questa, stavo accarezzando il mio pancione, mentre le prime doglie mi facevano venire le lacrime agli occhi. Aspettavo Piero dai miei, perchè mi portasse in ospedale, l'ospedale per eccellenza dei bambini e delle mamme, il Gaslini di Genova. Era la prima vera cosa importante della mia vita, a parte il matrimonio...mi sentivo in stato di grazia, felice e spaventata. Faceva molto caldo, come stasera, ma il sole brillava, mentre adesso una fastidiosa patina di umidità rende tutto più pesante. Una lunga notte, quella; una notte di ansia, dolore fisico, attesa del parto...la luna mi faceva compagnia alle due, quando le doglie sono diventate quasi insopportabili. Ma poi, alle otto meno dieci del 5 luglio, è nata la mia vita, Sara. Sono rinata e cresciuta assieme a lei, ho visto in lei, nei suoi occhi imbronciati, la donna che volevo diventare. L'ho amata subito, ancor prima di fare il test di gravidanza e il feeling tra noi due in quel momento, mentre la tenevo in braccio, si è rafforzato. Ci siamo riconosciute ed abbiamo iniziato un dialogo interrotto soltanto per quelle brevi e lunghe ore di travaglio, quando ognuna di noi due intraprendeva un viaggio per suo conto, lei per nascere, io per aiutarla a nascere. Momenti che restano indelebili, attimo per attimo...e non mi vergogno a dire che, nonostante io adori i due piccolini che ho avuto dopo, lei è e resterà sempre, "la prima", quella parte di me che mi manca quando non c'è, la parte migliore di me...
Volevo condividere con voi tutti questa serata, che per noi sarà molto importante.
Ciao a tutti da Valeria
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(((Moonlight)))
La nascita della mia vita ..Sara... :

In questa pagina bianca ci scriverei la mia vita.......
Ma no.....e poi a chi interessa?
Voglio scrivere solo una cosa; una preghiera, un pensiero che mi frulla in testa da qualche tempo.
Che Dio mi prenda con se prima di Lucia.
Non potrei sopportare la mia vita senza di Lei.
nonno attila.
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(((Re Attila)))
L'immenso Amore per Lucia :

I tuoi occhi mi guardano e cercano aiuto,
sono stata tutta la notte a guardare la pioggia scrosciare sui vetri
e guardare te ke deliravi dalla febbre e la tosse ke ti spossava…
mi sono sentita straziare.
Sono giorni ke ti sono vicina e mi rendo conto di quanto sei cresciuta anke se sei ancora la mia
Piccola.
Hai un modo tutto tuo di guardarmi,come se sul mio volto cercassi sempre il sorriso e mai
Il dolore,la preoccupazione,mi sorridi se sono triste,mi guardi…
La tua dolcezza è infinita,la tua maturità sorprendente.
Sei cresciuta quasi in silenzio,quasi…non me ne sono accorta,circondata ai tuoi fratelli
La tua presenza tranquilla,quasi a non volere essere invadente,e quel tuo kiedermi sempre”ke hai mamma?”
Sono le 5 del mattino,mi sveglio e mi ritrovo con la mia mano nella tua come x dirmi dire”sto bene mamma “
Ho pregato tutta la notte.
Sono le 6 .ti svegli, scotti di meno, poi mi dici”mamma...ho sognato un signore...mi accarezzava..”
Ho pianto e ti ho stretta forte a me sussurrando”grazie,grazie”
Ho sempre creduto…negli angeli….
Ti amo tanto piccola mia
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(((DonnaDonna)))
La preghiera di una Mamma

Colorerei quella pagina bianca come l'arcobaleno,
sfumature e toni accesi per dipingere chi sono.
Scriverei un grande grazie...lasciando qualche lacrima cadere su quel foglio che tanto mi da e tanto mi leva_____________
(((Andromeda)))
Colori che esprimono i toni della vita

Conoscevo una bambina di 8 anni, molto timida, coi i capelli ondulati e castani, lunghi fino ai fianchi.
Li teneva lontano dal viso con una fascia rossa o bianca, quindi gli occhi che sembravano tristi, si notavano ancora di più su quel viso paffutello.
Gli adulti dicevano che era molto saggia perché capiva le cose dei grandi e si comportava in maniera coscienziosa, senza far capricci.
Sembravano non rendersi conto che invece era una bambina.
Solo una bambina.
Tutti si aspettavano da lei pensieri e azioni da grandi, comprensione per tante cose che un bambino, anche se saggio, non può capire.
Aveva un fratello e una sorella più piccoli ai quali doveva badare spesso e che amava immensamente, come si possono amare dei fratelli che si vedono crescere, coi quali giocare e litigare, che si abbracciano e si "odiano".
La sua silenziositá, la timidezza e la bontá d'animo non le permettevano di chiedere, ma l'aiutavano a nascondere.
Come tutti i bambini era assetata di coccole, d'affetto, di tenerezza e spesso le cercava senza trovarle.
Nei momenti più acuti di tristezza andava a nascondersi in un angolo del grande giardino a piangere e a chiedersi il perché di tante cose.
Grazie alla sua grande fantasia, si avventurava in viaggi che la portavano lontano da una realtá che troppe volte era poco accogliente.
Suo padre l'accusava di avere sempre la testa tra le nuvole e di leggere troppo. La "vedeva" solo per brontolare perché non aveva aiutato abbastanza in casa. Che fosse molto brava a scuola, ubbidiente e docile, che fosse attenta e premurossa coi fratelli, non contava. Che lui e la moglie potessero uscire sereni e tranquilli la sera o la domenica, lascinadoli a lei, era scontato. Dovuto.
- Tutti i papá sono cosí - si ripeteva. - Non hanno tempo per le figlie femmine. La loro attenzione é soprattutto per i maschi. - Sí... era cosí.
Da lei peró si aspettava sempre che fosse ANCORA più buona, ANCORA più brava... possibilmente più bella e più intelligente, più... tutto.
La madre aveva avuto un'infanzia molto rigida, durissima e le tracce erano rimaste evidenti nella donna e madre che era diventata.
Amava i suoi figli e alla sua maniera cercava di dare loro ciò che una madre sente per le sue creature.
Nelle sue parole c'era calore, amore... ma non riusciva ad essere tenera... ad abbracciare, accarezzare, stringere a sé, baciare.
Anche lei, come il marito, aveva tante aspettative nei confronti della primogenita.
- Devi lasciare ai piccoli... Ci sono prima loro... TU devi capire... -
Doveva sempre capire LEI, cedere LEI, rinunciare LEI.
Era LEI la responsbile per le marachelle degli altri due.
Era LEI che doveva sapere come era giusto comportarsi, sempre e ovunque, LEI che non doveva desiderare nulla per sé, non doveva avere bisogni.
Era diventato normale essere l'ultima in tante cose, soprattutto per l'affetto e l'amore. Riceveva degli scampoli ai quali si aggrappava.
Si sentiva spesso incompresa perché aveva sogni, pensieri e desideri diversi da tutti gli altri.
Quante volte la mamma la chiamava quando si trovava noascosta nel suo angolo segreto, in giardino.
A volte arrivava in casa di corsa, con gli occhi ancora lucidi.
- Cos'é successo? - le chiedeva.
- Nulla. Sono caduta correndo e mi sono fatta male. -
Altre volte soffiava aria calda nelle mani a coppa per poi metterle sugli occhi in modo che si asciugassero in fretta.
La mamma, che intuiva quasi sempre qualcosa, le sorrideva, ma... non l'abbracciava, non l'accarezzava. Ma neanche la sgridava.
Quanto avrebbe voluto sentire le sue braccia avilupparla, la mano sulla testa per stringerla al petto. No... quella mamma non sapeva abbracciare. Non ci riusciva...
In compenso la sera, sul letto, trovava spesso un suo bigliettino con i cuoricini, con parole dolci. Oppure le cucinava il suo piatto preferito. O le regalava qualcosa. Libri perché sapeva che erano uno dei doni che più amava quella piccola sognatrice.
La bimba coi capelli lunghi divenne ragazza, poi donna.
Una donna che per un lungo periodo della sua vita continuò solo a dare, senza volere nulla, senza aspettarsi niente da nessuno perché aveva imparato che non doveva farlo. Che era meglio cosí, perché si soffre di meno.
Ma la fame d'amore non si puó reprimere a lungo, men che meno negare, soprattutto a se stessi. E rimane lí... in attesa di essere saziata.
Per questo sentiva un bisogno spasmodico di essere accettata da tutti e non riusciva a dire di no a niente e a nessuno.
Ma quel suo dare continuo non la rendeva felice. C'erano persone che se ne approfittavano e altre che chiedevano sempre di piú.
Si sentiva sempre più vuota e meno... vera.
Decise quindi di intraprendere un percorso lungo e difficile che la allontanó dalle persone che prendevano, pretendevano solamente.
Si ritiró in un mondo popolato di pochissime persone che si rivelarono quelle preziose, importanti.
Talvolta é necessario uno strappo per scoprire cosa c'é dietro.
Queste parole lette da Sahishin mi hanno scosso profondamente. Quanto sono vere!
Allora, come adesso.
Purtroppo o per fortuna!
Ma strappare... lacerare fa male...
Dietro allo strappo apparve una donna nuova, che chiedeva rispetto, soprattutto a sé stessa.
E da lí iniziò una nuova vita...
Fu a 32 anni che la bambina decise di non aspettare ancora per avere un abbraccio che le era dovuto da tanto, troppo tempo.
Erano sul balcone. Loro due, sedute una accanto all'altra. Prese il coraggio a quattro mani e disse:
- Mamma, mi manca qualcosa e da tanto, tanto tempo. -
- Cosa? Dimmi... -
- Un tuo abbraccio... -
- Un mio abbraccio?- disse con occhi increduli e la voce rotta dalla commozione.
- Sí... -
Le lacrime presero il sopravvento e la bimba di 32 anni si tuffó sul petto di sua madre che la strinse a sé. Piangendo.
Fu un momento intenso. Un fiume in piena che ruppe gli argini.
- Non é mai troppo tardi mamma... Stringimi forte. -
Per la prima volta sentí il battito del suo cuore e tanto calore...
Quelle carezze sulla testa le sento ancora...