Vorrei d'un giorno - forse l'ultimo

e anche i miei complimenti bravissima Michelle!

Michelle ha scritto:

Poesia di Michelle Vivienne Rigo
Fotografia di Romina Dughero
Realizzazione di Anna Nardozi Nardi








In quel che resta - del tempo d'oggi
(e) forse d'un domani
fra brezze marine sul viso
e soffioni al vento
onde di mare su riverbi di luce
dove cinereo il cielo s'azzurra



Vorrei d'un giorno - forse l'ultimo
suggere d'ogni sensi le ore
col cuore allargar le braccia
dove si scioglie il sole
per ritrovar smarrite stelle
sul dito dov'è scritto - Amore
/inanellato nell'oro d'un sogno/

Michelle

Molto suggestiva, una poesia che racchiude
una vita in un momento.
Complimenti

Michelle ha scritto:

La motivazione di mettere in evidenza il brano selezionato:

Un presagio malinconico, visti i tempi correnti che vanno
verso una profezia che pone il tempo limite del mondo in
questa era; e la Nostra Autrice comincia la sua lirica
parlando dei residui temporali


In quel che resta - del tempo d'oggi


mentre il dubbio si insinua nel secondo verso nella
congiunzione posta nelle parentesi del presente storico,
quasi a voler sospendere il giudizio su quella predizione,
dando una speranza di vita sulla terra

(e) forse d'un domani

Ancora foriero di elementi vitali fatti di

brezze marine sul viso
e soffioni al vento


che sferzano il volto in un’atmosfera decembrina, fra mare
mosso e venti impetuosi; questo è il tempo attuale che
viviamo e su nel cielo presagi di sciagure e di asteroidi
vaganti sopra la nostra terra


dove cinereo il cielo s'azzurra


e quel termine cinereo, un riflesso oscuro di luminosi strali
celesti che fendono l’azzurro del cielo; una metafora e
un ossimoro insieme, chissà cosa ci attende, par dica la
poetessa in questo verso


dove cinereo il cielo s'azzurra


e allora s’abbandona alla speranza, a un barlume di fede e
di amore per quel che può restare del domani


Vorrei d'un giorno - forse l'ultimo
suggere d'ogni sensi le ore


E si affida al verbo suggere, succhiare e vivere
la linfa vitale d’esistenza, abbandonando il suo tempo
alle braccia dell’amore, assaporando, attimo per attimo,
i sentimenti sublimi che danno felicità e senso alla vita

dove si scioglie il sole

bellissimo questo verso a rimarcare l’abbandono sublime
nelle braccia della passione amorosa, un passaggio meraviglioso
che si veste di metafora elevata verso l’infinito, alla
ricerca di quelle

smarrite stelle

vissute e scritte sulla punta delle dita

e il congedo si mescola al metallo, nel crogiolo dell’oro,
il più prezioso, dove, nascosto sulla pelle, è scritto il
nome dell’amato.


Bellissima questa poesia, cara Michelle, hai meritato
ampiamente la Vetrina.

Complimenti di cuore !!

Lorenzo Bacco

Bellissima recensione, curata, profonda e degna di note.