blue_rose cita Michelle: 'Dobbiamo riscoprire la distinzione fra speranza e aspettativa' e aggiunge:
'...Grazie Mattakkion per avere chiarito ...'
Macché ‘chiarito…’! Battuta sommaria e mediocremente spiritosa, la mia, naturalmente!
Intendevo soltanto che proprio in quanto sempre salvifica, l’opzione di fare_per_sé viene sbeffeggiata regolarmente dalla storia dell’uomo. Dove servono innanzitutto considerazione, notorietà, successo. Contiamo se siamo considerati. Se no, non valiamo una forca. E nulla conta che la fama, buona o cattiva che sia, è pur sempre condimento d’amor proprio. Che preso in dosi minime, non basta mai. In dosi massicce impegna, trastulla, rende zimbelli e annoia.
Meglio la solitudine e l’anonimato?
Questione di scelta. Né l’una né l’altro sono vocazioni. E nemmeno di destino.
Per chi davvero lo vuole, restare ignoti, o mezzo-conosciuti - e regolarmente fraintesi - da una ristretta cerchia di persone è frutto d’un duro lavoro. Che non ricompensa le aspettative ambiziose.
Degli altri avrò sempre bisogno, tanto più quanto più energicamente lo nego: dovrò solo non dipenderne.
Ci hanno buggerati a casa e a scuola, condizionando il nostro valore ai ‘Bravo!’, alle Promozioni e ai Primati.
Né a casa né a scuola ci hanno insegnato che la stima di noi stessi ce la dobbiamo costruire passo passo, spesso malgrado entrambe. Un lavoro che continua tutt’oggi, anche in chat e in forum, dove siamo stimolati a fare strada a bordate spiritose e discorsetti intriganti, così da diventare simpatici e apparire affettuosi. E venire anche qua promossi. E fatti santi. ‘Santi subito’!
E guai al Diverso se osa sostenere una personale, sacra ragione. Perché concordia, amore e pace devono regnare dappertutto, soprattutto attorno al meno creativo e più ovvio dei filistei. Subito. Immediatamente. Gratis, o quasi. E col giusto corredo di battimani al seguito.
Sì, è vero, c’è anche una Eternità e un Assoluto, in cui trova posto un ben diverso tipo di notorietà …
Avevano bisogno d'una 'pronta considerazione degli altri' Arcangelo Corelli e Franz Schubert? Non bastavano da soli quegli autentici gioielli dell’arte umana che sono, il Concerto per Oboe dell’uno, e l’Ottava Sinfonia ‘Incompiuta’ dell’altro, a elevarli entrambi in perpetuo, e di diritto, … su qualunque cima?
(E chiedo scusa per il salto d'accostamento).
Mttkk