L'infratto
Nel pieno di una notte calda e afosa
io e la dama mia in sulla vettura
gingemmo in camporella in zona ascosa
Poichè ella del guardon tenea paura
primanco di sganciar lo tieniseno
li vetri aggazzettar ebbi gran cura
con fame astinenzial di mesi almeno
tuffommi su di lei..ma porcavacca
mi pianto nello sterno il manual freno
Lo trauma intercostal l'ardor non fiacca
ma impervio è il fornicar dentro sta panda
dannata imitazion di fiat polacca
A un tratto, lei a me <Qualcun ci guarda>
e scorgo fra i giornal mettendo a fuoco
un uomo in ravanar dentro la mutanda
< Ma vatti a spipettar in altro loco>
consiglio allo zozzon che fugge lesto
< E copriti l'augel che intanto è poco>
Scacciato il peccator nel buio pesto
mi sgrida un campanil che è mezzanotte!
orsù concretiziam che m'alzo presto
pulcin sussurro a lei:belle guanciotte
ma lei risponde a me subitamente:
appellami baldraccia e dammi botte
giacchè tal perversion la fa gaudente
mi adopro a smulinar fanculi e calci
aumenta, implora lei:non sento niente
mi aggrappo alli giornali atti a pararci
e...lo roseo gazzetton mi annunzia a lutto:
lo nostro centravanti vuol lasciarci
notizia bromural... che spenge tutto